Olio essenziale di bergamotto in diffusione che utilizzo nella mia area studio
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Aromaterapia, oli essenziali e scrittura: quanto e come possono aiutare uno scrittore? Lo abbiamo chiesto ad un’esperta di oli essenziali

Quando uno scrittore si trova “nel flusso” di scrittura anche l’ambiente attorno deve essere pronto per accompagnare lo scrittore nel momento di massima espressione della sua creatività.

È questa la curiosita di base che mi ha spinta, dopo aver conosciuto Michela Allocco, consulente per una ditta americana di oli essenziali, ad esplorare questo campo e a saperne di più e trarre qualche consiglio utile per gli scrittori e tutti coloro i quali svolgano un lavoro creativo che ha a che fare con la scrittura.

Perchè questa mia attenzione al tema? Una premessa, forse doverosa o forse no. Le mie origini calabresi riportano agli oli essenziali e al suo utilizzo: mio nonno paterno era figlio di distillatori di olio essenziale del bergamotto. Quindi nelle vene, inevitabilmente, scorre dell’olio essenziale e la mia passione e l’utilizzo, intensificato poi anche perchè consigliato nel tempo poi dai medici, per alcuni malanni di stagione, è in me del tutto innato

Ma ora lascio davvero la parola a Michela.

Che cosa è l’aromaterapia?
L’aroma terapia è una branca della fitoterapia in quanto sfrutta e utilizza ciò che le piante, la natura ci possono donare. Possono essere utilizzate anche per gli animali e per l’uomo con scopi terapeutici. Gli oli essenziali si estraggono un pò da tutte le parti della pianta: dalle radici, dalle cortecce, dalle foglie, dai fiori e dai frutti, principalmente dalle bucce degli agrumi. Le estrazioni avvengono principalmente con due metodi differenti: la spremitura a freddo delle bucce degli agrumi ( estrazione meccanica ) e, invece, i fiori, le cortecce, le resine, le radici vengono messe in corrente di vapore da cui, si estrae, l’essenza vera e propria della pianta. Quello che otteniamo è la parte più potente, tra le 50 e le 70 volte più efficace del rimedio fitoterapico relativo. Bisogna utilizzarli bene, con parsimonia e nel modo giusto. Ogni parte della pianta ci parla qualcosa: i fiori agiscono bene sul cuore, gli agrumi danno energia, positività, danno buon umore. La resina è fenomenale come cicatrizzante. Gli oli essenziali lavorano molto bene su tre aspetti: fisico, emozionale, spirituale.

Come possiamo portare l’aromaterapia nella nostra quotidianità e quali sono i vantaggi? Semplicemente annusandoli, nei diffusori in casa o semplicemente mettendo una goccina su un fazzoletto, un pezzettino di cotone, annusandolo direttamente dal boccettino. O sulle collane di pietre laviche, così che l’odore rimanga e si diffonda nei momenti successivi. Le molecole aromatiche arrivano direttamente al cervello nella parte più primordiale, nel sistema limbico. Sono efficaci perchè non passano dal sistema limbico. Servono come attivazione delle aree del cervello. L’uso aromatico è il più semplice ed efficace per tutti.

Per chi è utile l’aroma terapia? È utilizzabile tanto negli adulti, quanto nei bambini? È utile perchè è uno strumento ed è immediato. Può essere utilizzato anche per un motivo fisico. L’importante è che uno impari a conoscersi, può essere utilizzato per un disturbo fisico. Può essere utilizzato a tutte le età e in tutti i momenti della vita facendo attenzione: alcuni oli essenziali in gravidanza e in alcune età ad esempio, non possono essere utilizzati o vengono utilizzati con una diluizione diversa. E sulla pelle, ad esempio, bisogna fare attenzione. Con sensibilità particolari ci vuole un occhio di riguardo ma questo non vuol dire che non possano essere utilizzati.

L’aroma terapia, lo abbiamo detto prima, può essere sperimentata sia in diffusione che per via cutanea, ma questi oli, per esempio, possono essere ingeriti, utilizzati a scopo alimentare? Quale è quello più o meno adatto? Se sono buoni e di buona qualità gli oli essenziali possono essere utilizzati attraverso le tre modalità: aromatico, topico, interno. L’uso interno è quello meno utilizzato perchè, gli altri due usi, sono generalmente già molto molto efficaci. Si possono utilizzare, per uso interno ma, bisogna fare attenzione agli oli essnziali dermocaustici: l’origano, la cassia, il rosmarino devono essere assunti dentro una capsula perchè, se li ingerissimo attraverso una bevanda, possono creare ustioni. Allo stesso modo bisogna porre attenzione nell’uso topico, poco, magari in momenti acuti della problematica e diluiti molto di più degli altri. Ad esempio per gli oli essenziali di agrumi non c’è nessun problema, anzi si utilizzano bene anche sottoforma di bevanda. Ricordo che dipende dal periodo di vita nel quale andiamo ad utilizzarli. L’olio essenziale di origano ad esempio, sotto i dieci anni non si può utilizzare, non lo si può utilizzare in gravidanza. Ci sono tutte le indicazioni in etichetta per la quale dobbiamo porre attenzione.

Portando il discorso della aroma terapia al mio campo di autori e artisti emergenti, per i quali svolgo l’attività di ufficio stampa, mi chiedevo come l’aromaterapia può aiutare le prestazioni di questi artisti e, quale elemento e in quale fase, li potrebbe aiutare? Uno scrittore passa ore ed ore al chiuso di una stanza, quale elemento lo potrebbe aiutare a concentrarsi meglio? E quale può aiutare le prestazioni di un cantante in sala prove? Quale elemento può aiutare un cantante a preparare la voce al meglio per la sua performance? Per la concentrazione un trio classico che viene spesso consigliato sono due: limone, menta e basilico e limone, menta e rosmarino. Il basilico attiva lo spirito critico e il ragionamento. Utile nelle fasi di sviluppo il romanzo o il testo di una canzone. La menta ti “frizza” il pensiero, porta chiarezza e lucidità perchè riesce a bloccare i pensieri rimurginanti e che ci fanno andare in confusione. Il limone a livello emotivo dona focus, oltre a dare buon umore, energia. È come se portasse il sole dentro l’ufficio. Dà focus, chiarezza di pensiero, insieme aiutano tantissimo. Il rosmarino lavora sulla memoria. È chiaro che gli oli essenziali possano essere utilizzati anche da soli in base al momento e allo stato in cui ci si trova: si va ad esigenze e gusti personali, sperimentando e provando ciò che più fa stare meglio.

Chi usa gli oli essenziali, di solito, ha un rituale di utilizzo. C’è un iter che si può seguire per preparare e far diventare l’ambiente dove si lavora il più accogliente possibile? Si, anche se poi, tutto ciò di fatto è personale. Bisogna sentire come si sta in quel momento e in quale momento della giornata ci si trova. Se ho bisogno di rilassare la mente e di portare nutrimento a me stessa di modo che possa produrre, allora, utilizzerei una miscela di agrumi, soprattutto l’arancio che lavora sulla parte interiore e ad una goccina di vaniglia che riconduce a tutto ciò che è interiore e materno. Se si vuole far uscire tutta la creatività interiore consiglierei proprio questi oli. Quando si ha il cosiddetto blocco dello scrittore, la lavanda, spesso sottovalutata perchè la si vede come elemento rilassante, è un must ed è olio della comunicazione per eccellenza. Ottima in diffusione o massaggiata sulla gola per far uscire qualcosa. Nel momento in cui si è operativi mi aiuto con qualcosa che mi faccia stare concentrato. Per chi tende a perdersi, per stare più centrati, si usano i legni e le resine, il vetiver che aiuta a stare nel qui e ora e concentrarsi.

Ringrazio tanto Michela per averci introdotto nel mondo degli oli essenziali attraverso questa intervista che è solo un saggio di un intento comune di portare l’utilizzo degli oli nella quotidianeità anche, perchè no, di artisti attraverso pillole di consapevolezza aromatica. Michela è consulente di una ditta di origine americana che raccoglie le materie prime di qualità in Europa e che certifica in modo attento, verificando i lotti uno ad uno, connotazione di sicurezza e serietà per chi li utilizza.
Per tutte le vostre curiosità rimando al profilo Instagram di Michela “Gocce di consapevolezza”

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