Intervista RealAlessio, rubrica curiosità Instagram
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RealVolpe e Domande inutili, ciò che tutti si chiedono ma nessuno si è andato a cercare

Alessio, aka RealVolpe sui social, studente alla magistrale di Giornalismo e Comunicazione a Roma, è una persona certamente curiosa ed appassionata del web, ha dato vita ad una rubrica che, già come recita il nome citato nel titolo di questa intervista, analizza argomenti di cui tutti si chiedono perchè ma nessuno è andato a cercarsi.

Chi sei? Presentati, cosa fai nella vita? Dicci un po’ di te.
Allora come riassumere? Io principalmente va bene, sono Alessio, appassionato di social e internet, quindi ho cercato di farne sempre se non un lavoro, una passione. Poi attualmente col giornalismo, sto cercando di farne anche un lavoro, piano piano, con vari progetti e nasco inizialmente con vari canali YouTube quasi tutti chiusi. Con l’attuale, unico ancora attivo, che è diventato Tana delle volpi, dopo vari cambi nome e cambi genere, sono passato dalle dalle curiosità spicciole ,che più o meno è quello che sto riprendendo adesso, le cose sono circolari si ritorna all’inizio, a video, articoli di misteri, a sfide alimentari, che era il canale vecchio dove mangiavamo, una cosa molto trash.
Lo facevano tutti YouTuber italiani, allora lo facevamo anche noi poi, sto ritornando sulle curiosità con i video brevi e poi sui social mi diverto sia a fare tweet che possono diventare virali.
Non riuscivo sia a trollare, a volte uno fa I tweet provocatori, cosa che non faccio più, però al tempo la gente appena lanciavi il sasso, abboccavano a migliaia. Oggi questa pratica sui social però è pericolosa per le fake news, quindi cerco di portare solo contenuti attendibili perché, più cresci più hai una migliaia di persone che ti seguono, più hai delle responsabilità.
Ci si deve distinguere da quelli che portano fake. Anche prima perché nell’università, ‘sto faceno tutto insieme, pratica per diventare giornalista e la tesi di laure magistrale in giornalismo, se ne parla tanto della responsabilità. L’esame che devo fare, per il quale sto studiando sul libro che analizza i talk show, tratteggia quella che è la figura del conduttore radio. I principi esposti li puoi applicare a qualsiasi figura che frequenta internet a più livelli. Ci si deve distinguere sui social: cioè il successo della trasmissione è il personaggio, come si distingue sui social, perché, se tu sei un pessimo personaggio è pessimo tutto il prodotto che tu porti.

Come è nata l’idea di questa rubrica su Instagram e come la stanno recependo I tuoi follower?

Allora questo è interessante, lo vediamo live (abbiamo condotto di fatto una video intervista, ndr) perché la rubrica di Instagram è sancisce il momento in cui ho deciso di espandermi su molti social, in quanto, c’è un social del momento che purtroppo è Tik Tok. Ti chiederai perché parli di Tik Tok quando parli di Instagram? Perché TikTok sta cercando di fare le scarpe agli altri social. Penso questo perché Instagram l’idea dei video corti l’ha presa da TikTok. YouTube, l’idea dei video corti, l’ ha presa da TikTok . TikTok stesso ha inserito le foto, cioè sta inserendo cose di altri social e quindi non si capisce più niente.
Su TikTok mi successe questo: questo video che gira sui cibi che contengono gli insetti nei cibi, che gira già dai tempi in cui c’era paura che veniva diffusa la pasta con farina di insetti , poi sono accorti che c’era il colorante di insetti nei cibi da tempo, ha fatto un milione di visual su TikTok: Si intitola quali sono gli animali che già contengono degli insetti I cibi che contengono degli insetti, quindi sperimentando su TikTok curiosità a random, misteri, che sono cose che vanno molto bene se hai seguito, quelli sui mostri italiani quello è andato moito forte sì e domande inutili. Cioè differenziando le rubriche okay, stranamente domande inutili non piace su TikTok perchè su TikTok trovi virali i mostri, cose particolari perchè li ilpubblico è più giovane, più casual, più appassionato . Su Instagram c’è una buona sezione reel, piacciono I contenuti più più diretti. Infatti lì sebbene sembra che ci sono poche risposte e una visualizzazione poco attenta, l’ultimo video fatto, ha visto diecimila visual e quell’altroi “il cielo blu che ce ne frega”, seimila visual e sedici risposte.
Sembrano curiosità da bambino, però poi vedi che invece l’attrazione l’hanno perché insomma curiosità. In “Domande che tutti si fanno ma che nessuno si va a cercare” e questa è la rubrica che vorrei far crescere su Instagram, anche perché il problema di creare un personaggio online non è difficile nel senso che chiunque può farlo. Il problema è dei quindici minuti di notorietà. iIl problema pure delle cose che succedono, dei bambini che tirano gatti, e cose così ,purtroppo, è che la cosa tira l’altra e chiunque può diventare virale. Uno potrebbe dire il motto del duemila degli ultimi dieci ann, sostanzialmente, dall’uscita di TikTok, perché con YouTube ancora era impegnativo, condividere I video, da TikTok tu vai sulla home page, TikTok decide cosa ti piace a te. Molto più dieci volte più di Instagram, chiunque può diventare virale, molto di di internet degli ultimi cinque anni. Sto vedendo che ancora ci sono le playlist che ho visto qua Instagram o sbaglio Vedi mi sto accorgendo adesso che ancora le playlist, lo vedo live con te, così si può il sì, dicevo, chiunque può diventare virale.
Se tu posti due anni di contenuti, tu oggi inventi una rubrica e tra due anni si svegliano e dicono beh la stessa rubrica scopro che non posti più da un anno quello è il problema di internet e quindi per questo motivo dico le domande inutili ce ne sono tante, me le chiedono, la prossima spoiler sarà su quanto guadagna il Papa per farti capire (il contenuto è uscito prima che mettessi online questa intervista poi n.d.r.).
Lorena: Ci arrabbieremo? sì e no diciamo “ni” però chi chissà quanto guadagna il Papa è curiosa. Trova uno che sa quanto guadagna il Papa. Questo l’avevo postato su Instagram: lavori con più mercato nero in Italia . Poi un’altra cosa è che può coprire l’attualità: succede un fatto di attualità, capita un argomento di cui parlare d’attualità ma è un altro è parlare di domande inutili tipo ma quali sono i lavori meno pagati e pericolosi in Italia. Quell’argomento collegato al problema del bracciante – che si sono accorti adesso che ci sono I braccianti che lavorano a tre euro l’ora – tutti l’hanno ripreso sui social.

Invece I due video su TikTok e pure su Instagram, li vado a riprendere, dopo mi pare l’estate scorsa, quando fu del Titan, era l’estate scorsa o due anni fa addirittura l’estate scorsa feci la rubrica “I fatti più inquietanti” sempre, tra misteri e domande , due pilastri su cui si basano i miei social.
I fatti più inquietanti sul mare, perché su TikTok c’era la febbre dell’incubo oceanico, fece il boom e poi feci perché I pesci non implodono e stavano lì. I veicoli sotto tremila metri implodono perché I pesci no eppure quello quello anche come articolo lo feci e presi un sacco di click da Google: cioè state bene ragazzi? cioè le cose che tutti magari si cercano ma diciamo copre un po’ di curiosità che utilità, un po’ come i Nobel, il premio ignobel.

Per organizzare la rubrica, strutturare ogni puntata, come scegli gli argomenti? Da cosa prendi ispirazione?

Allora sì diciamo in parte già ho risposto, nel senso un po’ dall’attualità, un po’ dalle domande degli utenti, un po’ dalla mia fantasia. Domande degli utenti cosa intendi?

Lorena interviene Cioè domande che arrivano a te dirette oppure vai a cercare quello che è la domanda, l’argomento più cercato e quindi trai spunto da lì?

Allora quello rientra nell’attualità, per esempio adesso avrei potuto fare che ne so quali sono I reati di maltrattamento per animali in Italia quindi, quello, sicuramente sarebbe cliccato però, alcune cose c’avevo due tre persone che me le chiedono proprio in privato, anche su Telegram , fai quanto guadagna il Papa così cerchiamo quanto guadagna il Papa. È un po’… a fantasia magari mi gira una cosa dico ma I cappelli da quando si usano, me lo vado a cercare e ci faccio il video, quindi principalmente attualità, domande e elucubrazioni personali.

Allora come dicevamo tu sei una persona molto attiva sui social da tempo e avendo ideato questa rubrica, penso che tu sia d’accordo con me che I social possono essere utilizzati per la divulgazione.È così, viene percepito così I social o ancora non è entrato questa mentalità di osservare I social anche per usufruire di una specie di “super quark” alla mano ogni qualvolta si vuole conoscere qualcosa?

Allora questa è una domanda quasi da tesi di laurea. Si potrebbe realizzare una tesi di cento pagine tra teoria, pratica e ricerche. Diciamo che la cosa negativa dei social è che la gente cerca sempre cose più stupide. Nel senso: tornando su TikTok purtroppo la la home di TikTok, il social preferito dai giovanissimi, per preparare la tesi triennale trovai che il sessantasei percento degli utenti tesi, i dati risalgono al 2022, quindi non so oggi, però ai tempi il 66% erano under trenta. Adesso sta aumentando l’età però, il sessantasei percento erano under trenta. La home di TikTok si basa su gente che fa cose terribili per strada, scherzi, rutti, cose, cose proprio aberranti, quindi la cultura non fa notizia. Per la maggior parte delle persone questo è strano perché quando ci fu il boom degli youtuber, parliamo tra il 2014i e il2018 come periodo, quindi già qualche anno fa, era pieno di canali culturali e gente che si guardava di continuo video culturali, cioè canali senza guadagnare non c’era la monetizzazione per lo spirito di avere visual poi , da quando c’è stata la decadenza di YouTube, che è l’unico che paga I creator direttamente, perché Instagram non li paga devi fare le collaborazioni prima pagava poi smesso di pagare, ti pagano I marchi principalmente.
Oggi c’è lo scontro tra la home di TikTok, che è vista come un pieno di stupidità quando, invece, anche lì escono cose culturali ma molto poche e, la voglia di cultura che rimane tra Instagram e e YouTube, anche se principalmente la gente cerca contenuti più veloci.
Non so se hai visto è uscito quello che sta facendo arrabbiare tutti “Accorciabro” che a fronte deii social che spingono i creator a fare i video sempre più lunghi perché più tu, più sei sulla piattaforma più il social guadagna, quindi ti dà di premi al video, è uscito uno che riassume I video perché la gente non vuole stare lì cinque minuti. Oggi mi è successa una cosa incredibile: esce lui dico s’è tagliato I capelli ma non ha messo la foto di rimando su Instagram e mette la foto. Dico ho risparmiato cinque minuti.
Poi è successa una cosa interessante su questo che hai detto tu. Quando fu della signora di di Mondello che la gente ha iniziato a seguire la signora di la gente ed ha iniziato a seguire Alberto Angela così. Cioè ci vuole un rinforzo negativo per un evento positivo, se no Alberto Angela non aveva I followers quindi rispondendo dopo tutti questi esempi : sì I social possono essere e sono di fatto sono prodotti culturali la gente li segue, se non c’è un buon prodotto non li segue. Io faccio sempre l’esempio della della patata marcia. Se tu c’hai due patate marce sul tavolo e una buona sotto il tavolo se quella buona non gli dai la possibilità di essere trovata, uno non lo sa che che c’è e si tiene le patate marce ma, se invece, tu la patata la coltivi, mangi pure le patate buone.

Sei un vulcano, intervengo, quindi vabbè, mi escono tante domande anche a braccio!

Spero che qualcosa è interessante!

Interessantissimo, potremmo stare ore ed ore…

Stai, come dicevamo, per diventare giornalista, quindi, ti chiedo cosa ne pensi del giornalismo attuale e come pensi, se lo pensi come me, che debba essere ripensato il giornalismo? Perché quello che penso io è che come sono pensati oggi I telegiornali funzionicchiano come dice qualcuno, nel senso che sicuramente c’è ancora l’attrazione da parte di chi è over cinquanta/ sessanta. Al di sotto di questa età secondo me l’attenzione cala.

Allora che dire… altra domanda da tesi di laurea considerando che la mia tesi magistrale sarà diciamo sui giornali tradizionali e sui giornali reinventati degli influencer cioè profili che fanno notizie senza essere essere giornalisti. sia video che non.
Quindi come si vedono I giornalisti, collegandolo al TG, abbiamo fatto una ricerca proprio per l’università sulle elezioni europee nelle palestre cosa è uscito da quella ricerca? e quello non era solo il video abbiamo fatto dei sondaggi cosa è uscito da quella ricerca che I giovanissimi dicono no no io non guardo I TG vedo solo sui social ma seguo il news finder mi si chiama cioè che mescola e me leggo okay e però in realtà a tavola poi è uscito andando a indagare di più dico no ma effettivamente il TG lo mette a tavola mio padre o me lo guardicchio come del resto facevamo da piccoli non li vedevamo però stando a tavola te lo vedevi.
Prendi la radio che non è che te la senti è l’ultimo medium però se c’è prima o poi si finisce per ascoltarla non te ne accorgi quindi questo come è il potenziale che c’hanno questi canali oggi I TG parlano diciamo c’è poca occasione per I giovanissimi di vederli devono giocare più sui social.
Un ottimo lavoro, lo fa il TG uno . mi sembra che abbia un profilo molto attivo su Instagram – adesso lo insieme – e quello ti invoglia andare su RaiPlay perché il giovane non vuole aprire ma non vuole prima ancora Rai play se lo vuole vedere la.

Infatti la prossima domanda che si collega è appunto pensi che le prossime generazioni cercheranno e verranno a conoscenza delle notizie dai social?

Probabilmente al novanta per cento sì e è il motivo per cui si devono adeguare le piattaforme quelle serie. Infatti per esempio adesso stavo sul profilo del tg1 per la tua domanda. È ottimo profilo, è una progetto fresco. Repubblica c’ha provato su TikTok, s’è fermato in un primo momento poi s’è rimesso e fa un ottimo lavoro, usufruisce dei video che attraggono. Se tu fai un buon lavoro oggi le nuove generazioni se ne accorgono, si fermano sul profilo e dicono aspetta questo è un giornale, forse c’ una linea dietro, c’è un profilo. Quando però tipo profili come Will Italia che mi sembra che non sia registrato come testata fanno un lavoro come TG, quindi se a me me esce Will Italia o mi esce TG uno Rai official e sono prodotti diversi, so che sto su un buon prodotto però è difficile che io mi guardi un TG domani. Io giovanissimo certo, cioè io me lo guardo principalmente io sono sempre in mobilità, come saprai faccio diecimila cose, e per esempio l’unico TG che io seguo è il TG di La sette, sì dico perché il TG de la sette perché politicamente neutro , perché non schierato e perché c’è il podcast caricato. il TG stesso è pensato per essere anche solo sentito, nel senso posso seguirlo bene anche non necessariamente vedendo le immagini. È fatto tutto per esempio per essere ascoltato. Pure quello delle elezioni della Francia. Ecco sono arrivati I risultati Le Pen è crollato. È pensato come anche audio e quindi lo posso sentire in mobilità in qualsiasi momento. Sì. Tipo io adesso c’ho cinque minuti presento il TG c’è il caricamento di quello delle tredici e trenta.
Sì. Quindi il segreto è parlare un linguaggio che copra più persone possibili quindi quello di La7 copre sia me che me lo voglio solo sentire sia una persona che dice no adesso mi metto alle venti e trenta mi voglio sentire delle 13.
Nel podcast che io e amici e colleghi abbiamo creato, anche quello sperimentale, lo riprenderemo quando saremo più liberi, anche quello sperimentale lo riprenderemo quando saremo più liberi, il video di trenta minuti come funziona? Che si deve avere i primi cinque minuti abbastanza ricchi, se no uno chiude, però anche chi ha cinque minuti può e vuole sentire. L’inizio diciamo segue la piramide inversa cioè notizie sopra, approfondimento sotto. Quindi dovrà parlare sempre più il linguaggio di più persone per non farsi scalzare da siti e profili poco attendibili, perché ci mette cinque minuti un profilo fake a dire adesso te lo faccio io il TG che piace a tutti. Quindi questo è il problema che avranno, cosa che -aggiungo- che successe con I blog.
Sull’argomento social, internet so tutto. Cioè, ti posso anticipare i problemi prima che succedano.
Per esempio hai presente quel fatto che successe a Roma del poligono di quello che hanno parlato a chi l’ visto, quello che ha preso la pistola è uscito e hanno alzato in quel poligono per un anno, proprio in quel poligono là e mi hanno fatto gli stessi dubbi. Ho detto: qui, non ci vuole niente che uno prenda una pistola qui, vado a comprare proiettili ed esca senza essere visto.
Cosa successe con lo scandalo Monica Lewinsky e Clinton? Che era il primissimo periodo dei giornali online che veniva vista come una cosa di nicchia. Non è che c’era una redazione online, lo facevano I giornalisti in redazione. Successe lo scandalo e I dischi nel weekend. I giornali online complicavano dal lunedì al venerdì. La notizia la diede un blog. Quindi migliaia detti in Italia questo. Quindi decine di giornali online si fecero scalzare da un blog. E questo è quello che non deve succedere nel momento in cui si scopre che la maggior parte dell’informazione è solo online, anche I video. A Questo devono stare attenti le testate.
Certo. Poi come reinventare la cosa? Bah, diciamo leggi più cioè al di là in Italia c’è tanta critica sull’ordine del giornalismo, no? L’ordine del giornalismo deve essere reinventato per I tesserini, opinabile. Ogni regione c’ requisiti diversi. In Campania non c’è l’esame, nel Lazio tesserini in Campania anche gente del Lazio li faceva in Campania a un certo punto una del sud gli hanno detto no vai prendila in Basilicata. In Basilicata c’erano requisiti diversi e si è attaccata perché c’ I requisiti dentro in Campania. Anziché fare queste cose all’ordine dei giornalisti, visto che c’è l’ordine, l’albo, quello che è, e devono dare più potere di controllo verso I non giornalisti in modo che tu puoi sanzionare la gente che diffonde le fake news. Perché oggi ci diffonde una fake news sembra una cosa così vi fanno cioè il giornale c’ la rettifica quindi un giornale gli conviene più prende la multa che fa la rettifica, per quanto poco è la multa, però uno privato può fare fake news a a dismisura non gli applichi neanche I problemi d’ordine pubblico non si capiscono quali sono no quello va rivisto cioè più che le figure giornalistiche va rivista proprio delle sanzioni per la malainformazione da parte di tutti. Quello andrebbe fatto. Non che richiami il giornalista, allora uno magari dice: Io non divento giornalista tanto sono virale sui social uguale, la gente mi crede, mi crea una mia attendibilità senza va al giornalista. Se iniziano a fare tutti così è grave.

Certo, a questo proposito ti chiedo, visto che comunque stai facendo un percorso per diventarlo, ma di fatto già lo sei, quale consiglio ti senti di dare a chi vuole intraprendere un percorso come il tuo? Quanto è importante oggi per un ragazzo che vuole intraprendere questa carriera essere attivo sui social e avere un blog. E’ ancora importante il blog. Può essere un punto di lancio per il suo personal branding?

Allora questa è una domanda difficile. Sui social avevo parzialmente risposto prima nel senso che essere sui social è tutto. E tutto perché, in cinque minuti, puoi fare una dichiarazione di attualità su qualcosa di importante e tutti I giornali c’hanno il loro profilo personale con cui parlano delle cose di cui parlano sul giornale I conduttori c’hanno il profilo eccetera eccetera.
Il blog è nel senso che non è fondamentale il blog ma è fondamentale avere una propria identità chiara sul social su internet quindi se io dico voglio avere un mio blog che aggiorno due volte al giorno perché il tipo di nicchia che voglio raggiungere, una nicchia che legge, che gli piace lo come si chiamava il long form, allora faccio bene. con internet è la stessa cosa tipo il fatto che adesso tutti sulla home page de di TikTok a cercare gente che rutta per strada che fanno migliaia di visualizzazioni non significa che io non voglia portare un tipo di contenuto che sia un un che possa sembrare vecchio per le generazioni giovani ma in realtà per me è un contenuto valido. E che parla a tutti perché magari io generazione giovane cerco un’informazione beh esce il blog e so che tipo di informazione trarre da quel blog. Magari me la metto sulla I oggi sarà prendo il tuo blog, gli dico cosa cerco? Cerco questo, lo butto sull’intelligenza artificiale, purtroppo mi faccio estrarre quello che mi piace. Il nostro se lo legge tutto quindi anche quello come il TG deve parlare a tutti.

Che consiglio ti senti di dare per chi vuole intraprendere questa carriera, Intraprendere il percorso.

Allora intanto capire se è il percorso che vogliono perché magari gli piace stare nell’ambito ma non che non vogliono diventare giornalisti. Mhmm. Mi è già capitato con dei colleghi all’università che erano partiti si e se no, si e se no I alcuni professori stessi gli hanno detto guarda che non è detto che il tesserino ti piaccia per quello che vuoi fare tu. Mhmm. Quindi se so’ accorti che non ti piaceva l’ambiente ma non volevano diventare giornalisti. Quindi capire bene se diventare giornalista, pubblicista o non è davvero quello che vogliono se vogliono solo lavorare nel digitale questo è la prima domanda.
Poi tanta costanza e, cosa che non piace alle generazioni, più si si va avanti generazioni meno piace sacrificarsi e impegnarsi perché purtroppo se scegli questo tipo di carriera ti dovrai impegnare tanto, lavorare tanto gratis, lavorare tanto sottopagato, cioè ti sembrerà di sprecare tempo, magari altrettanto costruttivo cosa che le generazioni oggi purtroppo è vero non non ho paura se viene pubblicato questo mio pensiero ma le generazioni oggi vorrebbero tutto subito cioè vorrebbero uscire dalla neanche dalla magistrale dalla dalla triennale col lavoro da duemila euro. E lavoro da duemila euro senza triennale è il periodo dei figli di generazione X mhmm ho fatto pure un articolo sulla generazione X no? La generazione X generazione invisibile sono quelli tra I millenni a lei boomer anche se la gente non capisce qual è il boomer che sono quelli che hanno avuto diciamo il lavoro facile d’ufficio, perché era il periodo tra tra I tra la crisi e la non crisi quindi quello era il periodo del lavoro da duemila euro due milioni al mese no senza competenze però con poca difficoltà che c’era sempre uno che ti inseriva da una parte generazione X generazione oggi non è così perché uno una carriera se la costruisce con costanza e tanti sacrifici quindi vuoi lavorare nel digitale, nel giornalismo? Preparati a sacrificarti, fai tanta rete, questo me l’ho dimenticato la cosa più importante perché un giorno tu potresti dire aspetta, mi serve questo, due anni fa ho conosciuto quello che faceva questo, vediamo se mi conosce qualcuno quindi fai tanta rete e capisci se davvero il tuo cioè non ti non sono come quelli che dicono cambia idea no perché uno deve fare quello che gli piace sostanzialmente. Fai quello che ti piace e non lavorerai un giorno della tua vita. Capire se è quello che davvero ti piace fare tanta rete e prepararti a sacrificarti e tanta costanza. C’è lo stesso consiglio che darei a chi mi chiede dico apro un canale YouTube senso di così ma devi fare video per tre anni senza Sembrando che c’è poca risposta. Considerando che il tesserino sono due anni d’articolo quindi.
Funziona come dicevi tu con tanta costanza e andare avanti l’esempio dell’arti del karate se a te ti danno la cintura nera senza che hai mai fatto niente poi devi combattere con uno che fai. Non è che con la cintura automaticamente tu ti sai scontrare con quello.

Lorena: è brutto che funzioni così! E mi prendo la responsabilità di dirlo che magari una XYX perché iniziato come opinionista, era blogger da tempo, si è andata a scrivere sul giornale senza tesserino, ma più che altro non perché si fa una distinzione, perché lei non sia brava o per che cosa, ma perché tu fai sacrifici, tu io noi che facciamo questa strada fai sacrifici, lei così perché era già nel mondo.

Se tu sai combattere, combatti anche senza cintura Ma se tu c’hai la cintura e non sai combattere te la cintura non te ne fa niente quindi tu devi arrivare al tesserino che neanche ti serve, perché hai fatto talmente tanti contatti che quel tesserino lo puoi fruttare. Esatto. Il nome che c’è sul tesserino è importante, no?Non tesserino.

Ringrazio Alessio per la lunga intervista che mi ha concesso, per gli spunti utili di riflessione e per tutto quello che ci ha raccontato della sua rubrica alla quale mandiamo l’augurio di successo e longevità
Un saluto al cricetino, compagno peloso di vita di Alessio che ci ha fatto visita sul finire dell’intervista.

Alessio ci presenta il suo cricetino
Alessio, a fine intervista, ci presenta il suo cricetino

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