Associazione Italiana per la lotta Neuroblastoma | Il Natale deve essere un momento per far ripartire i progetti
Tumori pediatrici e aiuti alla ricerca, questo quello di cui hanno bisogno maggiormente le associazioni oggi molto minati dagli stop dovuti alla pandemia.
Ecco che l’ Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma rilancia e riparte attraverso la sua “Campagna di Natale”
L’obiettivo? Centri in rete per nuovi percorsi terapeutici
Oggi, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di Neuroblastoma – si legge nel comunicato stampa ufficiale dell’associazione – si aggira intorno al 70%; alla fine degli anni Ottanta non si raggiungeva il 40%.
La scienza ha dunque fatto diversi passi in avanti, ma tanto altro c’è da fare se si considera che nei casi più gravi circa il 60% dei bambini non sopravvive. Ecco perché l’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma Onlus è impegnata da quasi trent’anni con iniziative di raccolta fondi a sostegno della ricerca per la cura di questo tumore che colpisce soprattutto in età prescolare e che in Italia conta circa 130 nuovi casi all’anno.
Investire nei progetti già avviati prima dei rallentamenti dovuti alla pandemia da Coronavirus per consolidare i risultati finora ottenuti: questo l’obiettivo dell’associazione per il triennio 2022-2024. Finalità portate avanti con diverse attività come la campagna di Natale 2021 “Dono ricerca. Ridono la vita”: iniziativa per dare nuova speranza alle bambine e ai bambini affetti da questa patologia scegliendo su www.neuroblastoma.org, sezione ANB Store, voce “Per il tuo magico Natale”, i regali solidali che aiutano la ricerca.
“Un invito alla solidarietà – dichiara in relazione alla campagna di Natale la presidente dell’associazione, dottoressa Sara Costa – per dare priorità a filoni come ad esempio lo studio dei geni, la mappatura del DNA, l’immunoterapia, la medicina personalizzata, la medicina di precisione per l’individuazione di farmaci sempre più ‘intelligenti’ in grado di agire soltanto lì dove serve. Progetti messi in campo secondo logica di rete, con l’impegno comune di centri di ricerca e di cura caratterizzati da autorevolezza nel panorama scientifico e sanitario italiano”.
In quasi trent’anni di attività, l’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma si muove per dare sostegno concreto al lavoro di ricercatrici e ricercatori. Un impegno reso forte da sostenitrici e sostenitori sparsi in tutta Italia e dalle realtà istituzionali pronte a offrire il patrocinio morale per manifestare coi loro loghi fiducia verso iniziative come ad esempio la campagna di Natale.
Una campagna, quella di quest’anno, patrocinata da Assoarma, Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione Polizia Locale, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Stato Maggiore della Difesa.
L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma gode inoltre del marchio “Donare con fiducia” conferito dall’Istituto Italiano Donazione (IDD) secondo percorsi di verifica attestanti trasparenza, efficienza e correttezza delle attività.
Storia e finalità dell’associazione
L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma nasce il 23 luglio del 1993 scegliendo come sua sede legale e “naturale” l’Istituto “Giannina Gaslini” di Genova. Le sue origini si legano alla volontà di madri e padri che hanno vissuto l’esperienza della malattia dei propri figli, ma anche su impulso di oncologi frustrati dagli scarsi successi terapeutici ottenibili in quegli anni. Dal 1996, l’associazione è presieduta da Sara Costa, socia fondatrice e mamma di Luca, che non ce l’ha fatta rispetto alla malattia.
L’associazione si propone di finanziare progetti di ricerca per la cura del Neuroblastoma e di altri tumori solidi in età pediatrica. Le iniziative di raccolta fondi di questa organizzazione sono tante. Si tratta di attività basate sulla logica di rete, di cooperazione, sull’impegno di genitori attivi in diverse parti d’Italia, ma anche di realtà istituzionali e di molte altre persone desiderose di fare la propria parte per sostenere la ricerca e dare un motivo di speranza in più alle bambine e ai bambini in attesa di nuove cure.
Il “bambino con l’imbuto” contraddistingue il logo dell’associazione: un’immagine di gioia nonostante il dolore; la gioia dell’infanzia da incoraggiare anche attraverso la ricerca.
Altre informazioni sull’associazione e le sue iniziative si possono trovare sul sito ufficiale dell’organizzazione e sui suoi canali Facebook, Instagram, Twitter, Linkedin e YouTube.