Cari Integratori, ma chi diavolo sceglie i vostri gusti? Non si potrebbe azzardare a qualche nuovo sapore?
Chiariamo subito: non è una polemica ma una riflessione che sa di curiosità condita, per ultimo, da un invito a sperimentare nuovi gusti. Dopo un periodo piuttosto intenso, a cavallo tra dicembre e gennaio, che mi ha vista combattere con un malanno stagionale piuttosto persistente, mi sentivo molto giù e la mia dottoressa di base mi ha dato un integratore in bustina da prendere ogni mattina.
Ora, vi svelo un segreto, io di base odio i farmaci in bustina. Pochissimi e necessari li ingurgito a naso chiuso, rari quelli piacevoli, rarissimi – e forse ormai ricordo dei tempi di infanzia – quelli per i quali esclamo “Beh, tutto sommato è pure piacevole”. Insomma di base sono TeamPasticchina.
Per estrema necessità, e questa volta è successo, devi arrenderti alla prescrizione e cominci allora a pregare, dall’uscio dello studio medico sino all’uscio della farmacia, che ci sia un gusto poco malaccio, sopportabile e che non sappia tanto di laboratorio. Scordatevelo anche il meno peggio… ha dei lati che sono delle vere e proprie sorprese…
Trovato il prodotto, la mattina dopo, ore 8 puntuale come un orologio svizzero, a colazione preparo questa bustina... la sciolgo in acqua e ne assumo il contenuto. Le indicazioni parlavano di un gusto arancio. “Beh, poteva andarmi peggio esclamo” e puntualmente, dopo il primo sorso me ricordo perché ogni tanto tra me e me dico “potevo starmi zitta”. Il gusto arancio c’è, retrogusto integratore farmaceutico incluso. Non, non è male anzi, non sarebbe stato, dopotutto, male se non fosse che è addizionato di talmente tanti zuccheri che mi sono ricordata quando, molti anni fa, adolescente, per delle indagini diagnostiche mi prescrissero la curva glicemica… l’anima de li mortacci loro quanto è zuccherina. A distanza di quasi 20 anni o più, vi giuro, che mi ricordo perfettamente quel sapore e tutto il retrogusto. Solidarietà a chi tocca farla!
Qualcuno, dalla regia casalinga, mi ricorda che mi sono state prescritte perché mi sentivo “con poche forze” e quindi è normale ci siano zuccheri semplici da far entrare in circolo. Si,ok ma cosi mi sembrano troppi. Poco male, ligia, alla prescrizione sono già a metà del cammin del percorso di integrazione però, ogni mattina, mi sorgono, da giorni alcune domande: come fanno i tecnici farmaceutici a scegliere i gusti dei farmaci? come decidono quale è meglio o quale e peggio? Hanno qualche “cavia umana” sulla quale sperimentare e, se si, che razza de papille gustative hanno? E non mi dite che sono io troppo sensibile o schifiltosa.
Mi chiedevo anche se, non so se vi mancassero le idee per nuovi gusti… accettate suggerimenti? Bonariamente mi chiedo … non dico arrivare al sapore champagne o del vino che più mi aggrada, ma al succo d’uva ( magari d’uva pregiata ????), non so un gusto cioccolato intenso… o ancora qualsiasi altro gusto, papaia o frutto della passione, ma che riusciate a togliere completamente il retrogusto da farmaco e abbassate il carico di zucchero, che va bene che è un integratore energetico ma ci si può regolare anche su livelli più bassi eh.
Se volete altre tips su come migliorare gusto e dolcezza dei farmaci … rimango a disposizione per quanto mi è possibile ????.
Quanti la pensano come me? Fatemelo sapere nei commenti. Uniamoci contro questa scellerata scelta che va avanti da secoli. ????