Maria Patavia: una vita tra l’estro artistico e l’animo sensibile e da eterna fanciullina
Ci sono anime artistiche spumeggianti che ti entrano nel cuore al primo incontro. Maria Patavia, orgogliosamente leccese, è una di queste. Quando entri nel mondo di Maria ne rimani pervaso dal grande estro artistico: dalla scrittura alla pittura, dalla scultura al teatro passando per la passione per la radio. In tutto ciò un denominatore comune: Maria si lascia trasportare in tutto e per tutto dal fanciullino interiore che la pervade, che non vuole abbandonare e che è il motore segreto della sua arte. Spinta dalla curiosità di scavare dentro le tante anime artistiche che la abitano, le ho proposto un’intervista per il mio blog ed eccoci qui.
Chi è Maria? descriviti ai miei lettori
Maria è una sognatrice, è un’adulta che non ha mai rinunciato alla sua bambina interiore perché crede fortemente sia la parte migliore di sé. Attraverso l’arte racconto me stessa e gli infiniti mondi racchiusi in me.
Sei un’artista a tutto tondo. Quando è iniziata la passione per l’arte e quando quella per la scrittura?Oltre a scrivere sono pittrice, ho lavorato in una web radio, ho recitato in teatro, sono tutte esperienze che hanno arricchito il mio mondo interiore. L’amore per la scrittura è nato sin da quando andavo alle scuole elementari, amavo leggere, ho imparato subito e in quarta elementare iniziai già a scrivere le prime storie che leggevo poi agli altri bambini. Da allora non ho più smesso.
Hai scritto già diversi libri di diversi generi: parlaci dei tuoi libri in breve e dicci quale è il genere che ti piace di più scrivere e quale di più leggere e per quale motivo
Ho scritto due libri per bambini, il primo romanzo, “Tenebre”, è di genere thriller- horror, “Tra-passato-futuro” è di base un libro fantascienza che racconta di viaggi nel tempo ma nel corso della storia c’è anche un mistero da risolvere, una storia d’amore e persino una favola. E’ piuttosto particolare. “Clarsil – Il popolo della luce” è invece un classico fantasy, stile “Signore degli Anelli”. Infine ho scritto la biografia “Be happy, Bee Hive”, in cui racconto la storia dei telefilm derivati dalla serie animata “Kiss me Licia”, attraverso i ricordi dei protagonisti.
Sei un’artista con all’attivo già diverse presentazioni e mostre, eventi pubblici ai quali hai partecipato con i tuoi libri e dipinti: quali sono le difficoltà che hai affrontato per inserirti in questo tipo di eventi ( se ve ne sono state?)
Le difficoltà sono molteplici. L’artista deve investire su sé stesso e non sempre questo è economicamente possibile. Inoltre riuscire a farsi conoscere da grosse case editrici è difficile senza avere conoscenze, non vieni preso in considerazione indipendentemente dal talento che puoi avere, non leggono nemmeno il materiale che invii. Il mondo della pittura non è da meno.
Secondo te quanta attenzione c’è, in Italia, verso gli artisti ( quindi autori, pittori, cantanti etc) emergenti?
Pochissima e questo è vergognoso. Ci sono artisti bravissimi, in ogni campo ma non riescono a emergere perché non viene data loro la possibilità di farlo.
Hai mai pensato di mollare e dedicarti solo ad un’attività lavorativa più tradizionale?
I momenti di sconforto capitano sempre ma quando hai l’arte nel cuore non puoi ignorare il suo richiamo.
Hai un rituale durante il tuo momento creativo? Come studi il soggetto da dipingere o sul quale creare una storia? Racconta le fasi del tuo processo
Ho sempre con me carta e penna, mi piace ancora lavorare in modo classico, la fase di scrittura sul pc è quella finale. Appunto tutto, anche le idee più bizzarre che possono venirmi in mente, scelgo quella che più mi ispira in quel momento e inizio a lavorarci su. Non è mai uguale il processo creativo, posso sviluppare tutto su carta e poi trascrivere oppure creare lo schema della storia o addirittura da una sola idea mettermi davanti al pc e creare tutto un mondo. Per quanto riguarda la pittura essendo astrattista mi lascio guidare dai sentimenti che provo mentre sono davanti alla tela per scegliere e miscelare colori e materiali. In entrambi i lavori scelgo la musica più adatta come sottofondo per accompagnare le emozioni che voglio esprimere, non può mai mancare.
Hai pubblicato in selpublishing? Racconta la tua esperienza e il perché di questa scelta
Ho iniziato a pubblicare con piccole case editrici, purtroppo l’esperienza è stata negativa. E preferisco non aggiungere altro. Così ho deciso di autopubblicarmi utilizzando Amazon.
Sei autrice del libro “BE HAPPY, BEE HIVE!: UNA STORIA DI SOGNI IN MUSICA: hai voglia di raccontarci come è nata l’idea? Come lo hai strutturato e come hanno accolto il libro i Beehive, a cui immagino avrai spedito una copia?
Sono una loro grandissima fan sin dall’infanzia. Già allora sognando di diventare giornalista speravo di poter scrivere un libro su di loro. Quando sono tornati a esibirsi e nel 2011 organizzarono un tour in diverse città italiane andai ad assistere al primo concerto, quello di Bologna, lì proposi il mio piccolo sogno nel cassetto a Michelangelo Di Gennaro, il fondatore del loro fans club ufficiale. Mi rispose che già qualcuno stava realizzando un’opera simile quindi abbandonai l’idea ma per sue ragioni personali la persona non portò a buon fine il progetto. Mi proposi nuovamente per realizzarlo, Michelangelo ne parlò con i Bee Hive che ne furono entusiasti. Ma non soltanto loro, anche il resto del cast del telefilm. E’ stata un’esperienza bellissima poterli intervistare, anche se ho dovuto farlo virtualmente perché è capitato nel periodo della pandemia e non si poteva viaggiare. L’unica eccezione è stato Salvatore Landolina ovvero Marrabbio, che era in Puglia in quel periodo e accolse me e Michelangelo con grande cortesia. Incontrarlo di persona è stato emozionante.
Quale pensi sia stato il successo dei cartoni animati e delle serie dedicate ai più piccoli in quegli anni? C’è qualche prodotto, cartone animato o serie simile, oggigiorno?
I cartoni animati negli anni Ottanta ebbero un successo incredibile. L’invasione giapponese fu un’innovazione incredibile nel mondo della tv dei ragazzi e grazie a quella che era ai tempi chiamata Fininvest, ovvero l’odierna Mediaset, e persone veramente qualificate come Alessandra Valeri Manera (purtroppo recentemente scomparsa) che si occupava della fascia dedicata ai più piccoli, abbiamo potuto godere di prodotti veramente di qualità, con storie avvincenti, insegnamenti importanti, personaggi elaborati. Continuo a guardare i cartoni animati nonostante l’età perché sono appassionata, in particolare degli animi giapponesi. Devo dire che ce ne sono ancora di veramente appassionanti, quello che non approvo molto è che siano realizzati in computer grafica e questo, pur rendendo migliore l’animazione, non lo rende un lavoro artistico a tutto tondo.
Hai nuovi progetti all’orizzonte? Se si, quali sono, se si possono raccontare ovviamente
Sto realizzando una raccolta di racconti insieme all’amico e collega Michelangelo di Gennaro. Siamo in fase di lavorazione.
Cosa ti senti di consigliare a chi vuole intraprendere il tuo stesso percorso
Tanta pazienza e di non gettare mai la spugna, anche nei momenti peggiori. Bisogna credere in sé stessi e andare avanti.
Ringrazio Maria per la gentile concessione e le auguro che tutti i suoi sogni possano realizzarsi!