Buon rientro a scuola … per fortuna l’ho finita da tempo
E si ricomincia … Buon rientro in classe a tutti gli studenti.
Ho pensato molto al rientro a scuola per gli studenti italiani ( e non solo). L’anno scolastico passato è stata una dura prova ed è anche un anno che difficilmente i ragazzi dimenticheranno, come del resto non lo dimenticheranno i genitori. E i lavoratori in genere.
Oggi però, guardando i vari tg e le prime pagine dedicate al rientro a scuola, mi sono posta una domanda ed ho fatto una riflessione: come sarà, se ci sarà, il rientro in classe per tutti quei bambini che sono immunodepressi. Certo ogni medico che ha in carico quel o quella piccolo/a paziente valuterà e aiuterà i genitori a capire come muoversi. Certo, le norme basilari che tutti ormai conosciamo verranno seguite alla lettera ( distanziamento, mascherina, santificarsi o lavarsi spesso le mani, misurazione della temperatura prima di entrare a scuola ) ma … c’è un ma…si vivrà sempre con un filo di paura… perchè già il più tranquillo degli immunosoppressi, pur seguendo alla regola ciò che gli viene detto, vive lo starnuto con l’ansia di ciò che possa essere ( almeno quelli che magari sono anche costretti, in un certo qual modo anche a spostarsi ).. poi, si sa, ci sono i fortunati… quelli che si ritrovano in ambienti dove intorno a loro fanno di tutto per andargli incontro ( non sono estranee alle cronache notizie di classi che si sono vaccinate per venire incontro al compagno più indifeso) … ecco stamattina riflettevo tra me e me, mentre bevevo il caffè, e alzando gli occhi al cielo ringraziavo di aver finito da tempo la scuola.
Se una pandemia del genere fosse accaduta ai tempi degli anni 2000 – e precedenti – potevo attaccarmi al tram e sperare o nella didattica a distanza ( se mai fossero preparati o in grado di organizzarsi ) o, altrimenti, mi avrebbero costretta a organizzarmi con insegnanti privati. Il motivo? Credo che nessuno, o molto pochi – volendo essere buona e lasciando il beneficio del dubbio – avrebbero accettato di vaccinarsi ( e parlo della vaccinazione influenzale eh …non di essere mandati allo sbaraglio ) per far da scudo a chi, inevitabilmente, dal vaccino è bene – fino a prova contraria e da caso a caso ovviamente – che se ne stia lontano. Perché sono poche, ci sono per carità, ma sono poche le realtà belle dove c’è scudo di umanità e solidarietà. E anche tra coloro che sembravano élite e sembravano comprendere concetti più elaborati, famiglie con un background culturale notevole, furono le prime a non capire, isolare, mettere in dubbio, o addirittura, signori miei si è capitato anche questo… sapere che qualcuno doveva fare un esame ai raggi, un pò più particolare e invitare a stare a casa qualche giorno in più oltre il giorno della visita… perché essendo radioattiva ( che poi mi han sempre detto che va via in un paio di ore ) avrei potuto causare problemucci agli apparati riproduttori dei miei compagni ( solo se avessi avuto una donna incinta semmai – mi dissero – i medici era meglio che mi tenessi alla larga).
Quindi no, fosse successa una cosa del genere ai miei tempi…non sarebbe stato, per me, un inizio sereno. O magari non ci sarebbe stato un nuovo inizio… mi avrebbero detto fai tutto da casa.
E niente avevo bisogno di condividere ( e forse non sarà né la prima né l’ultima perché inizialmente il mio progetto era nato proprio per questo tipo di condivisioni / riflessioni).
E comunque sia faccio il tifo per voi e per i vostri migliori anni. In bocca al lupo e speriamo che tutto fili liscio e che ci sia una buona scuola per tutti, senza intoppi.
(La foto è tratta da Unsplash ed è di Arno Senoner )